Elena Impellizzeri: intervista alla pedagogista

23-09-2021 11:13

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Elena Impellizzeri: intervista alla pedagogista

L'intervista pubblicata in questo articolo riguarda una donna in carriera Catanese.Elena Impellizzeri, una pedagogista e mediatrice familiare laureata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'intervista pubblicata in questo articolo riguarda una donna in carriera Catanese.

Elena Impellizzeri, una pedagogista e mediatrice familiare e scolastica che, in collaborazione con la psicologa Elisa Agata D'Urso, propone laboratori psico-educativi rivolti a bambini e ragazzi presso il suo studio

 

QUANDO HAI INIZIATO LA TUA ATTIVITA'?

Ho iniziato a lavorare con i bambini nel 2010 quando ho aperto un asilo nido/baby parking/doposcuola ed essendo pedagogista tutte le attività svolte al suo interno si basavano sui principi della più moderna pedagogia. Tutto nella scuola era organizzato da me in base all’età dei bambini, la mattina lavoravo con i più piccoli del nido e nel pomeriggio mi dedicavo ai più grandi per il doposcuola. Non sono stati anni facili e con il sorgere di problematiche di tipo economico mi sono ritrovata a fare una scelta che mi ha portato nel 2018 a lavorare privatamente come pedagogista e mediatore familiare.

HAI DOVUTO SUPARARE DEGLI OSTACOLI PER PORTARE AVANTI LA TUA CARRIERA?E SEI RIUSCITA A SUPERARLI DA SOLA?

L'ostacolo principale è stato quando da neolaureata mi proponevo per lavorare nelle cliniche e nelle comunità per minori come educatrice professionale ma a quel tempo, purtroppo, nelle comunità per minori, per ricoprire questo ruolo richiedevano una figura maschile. A quel punto ho deciso di mettermi in proprio. L'ostacolo perciò è stato l'elevata difficoltà di inserirmi nel settore pubblico.

QUALI SONO I VOSTRI PROGETTI?COME VI VEDETE TRA QUALCHE ANNO?AVETE GIA' PENSATO A QUALCOSA NEL LUNGO TERMINE?

La mia speranza è quella di continuare con questo lavoro e di ricevere sempre più richieste da parte di persone che hanno bisogno del nostro supporto e dei nostri consigli. Il nostro punto forte è l'associazione tra la figura della pedagoga a quella della psicologa, e in mezzo mettiamo i bambini.

ELENA, TU GESTISCI QUESTA ATTIVITA', IN PARTE CON LACOLLABORAZIONE DI ELISA, QUINDI TI PUOI CONSIDERARE UN IMPRENDITRICE, QUALI SONO SECONDO TE LE CARATTERISTICHE CHE UNA DONNA DEVE AVARE NEL MONDO DEL LAVORO?E SECONDO TE QUESTE CARATTERISTICHE DEVONO ESSERE DIVERSE DA QUELLE CHE PUO AVERE UN UOMO NEL MONDO DEL LAVORO?

Penso che la donna non debba avere paura della sua sensibilità e che non si dovrebbe avere lo stereotipo di genere. Forse la donna dovrebbe dimostrare che non esiste differenza e che può lavorare tanto quanto l'uomo senza problemi e difficoltà. Le caratteristiche principali che, secondo me, deve avere una donna lavoratrice sono la determinazione e soprattutto l'organizzazione dato che la donna deve, oltre a lavorare, occuparsi della casa e della famiglia.

SE TU GUARDI INDIETRO CI SONO DEGLI ERRORI A LIVELLO PROFESSIONALE CHE NON RIFARESTI?TORNASSI INDIETRO RIFARESTI QUESTA SCELTA PROFESSIONALE?

L'unica cosa che rimpiango è di non aver creduto in me stessa prima perché se avessi creduto in me stessa prima avrei fatto tutto prima, ad esempio non mi sono iscritta all'università subito dopo il diploma. Inoltre se tornassi indietro sceglierei un altro indirizzo di laurea, io mi sono laureata in scienze dell'educazione mentre ad oggi penso che sarebbe stato meglio scegliere altro in quanto la figura del pedagogista ad oggi è poco riconosciuta anche se io in questa professione ci credo molto. In generale ad oggi percepisco che in Italia le figure di pedagogista e di psicologo sono poco valorizzate ma nonostante ciò sono positiva e prendo come esempio Maria Montessori.

SE ORA AVESSI DAVANTI UNA RAGAZZA NEOLAUREATA CHE VORREBBE INIZIARE IL TUO STESSO PERCORSO COSA LE CONSGLIERESTI?

Le direi che se ci crede veramente deve impegnarsi per avviare un’attività in proprio, se invece aspira a diventare dipendente le consiglierei di pensarci molto bene perchè le opportunità, erlomeno al Sud sono davvero poche. 

C'E' QUALCOSA CHE A LIVELLO GOVERNATIVO SI PUO' FARE PER AGEVOLARE LE DONNE NEL MONDO DEL LAVORO?

Secondo me lo Stato dovrebbe lavorare di più sul discorso maternità e sulla tutela delle donne incinte o neomamme soprattutto per le professioniste che ad oggi non godono dei vantaggi che, invece, hanno le dipendenti quindi ci vorrebbe un aiuto per questo settore.

ELISA, TU ORGANIZZI LABORATORI PER BAMBINI E RAGAZZI CON ELENA, VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA?

Io mi sono sempre dedicata ai bambini e da un anno a questa parte mi sono appassionata ai libri tattili secondo il metodo Montessori e ho seguito un corso a riguardo.

Vorrei organizzare dei laboratori e utilizzare i libri tattili per aiutare i bambini ad apprendere le abilità di prelettura, prescrittura e calcolo. Inoltre, stimolano l'attività manuale quindi i bambini imparano giocando.

PRESENTACI BOSS, IL GATTO CHE VERRA' UTILIZZATO PER SVOLGERE DELLE ATTIVITA'

Boss è uno Sphynx Cat. E' qui con noi per partecipare aspecifiche attività educative e ludico-ricreative che verranno proposte nel corso dell'anno. Tra le varie abilità sociali, promosse grazie alla sua presenza, emergono il rispetto per la diversità e lo sviluppo del senso di sicurezza verso di sè e la fiducia negli altri. Il suo appartenere alla razza Sphynx, infatti, lo rende molto diverso dal comune gatto, come potete vedere dalla foto può apparire strano, inquietante per certi versi. Il suo apetto è nettamente in contrasto con la sua dolcezza ed esuberanza che lo rendono perfetto per relazionarsi con i bambini.

SPIEGACI COSA FA BOSS

Specifico che non si tratta di pet therapy ma di IAA: Interventi Assistiti con gli animali. Le attività assistite con gli animali che svolgo hanno valenza educativa e non terapeutica e riabilitativa. Questo genere di attività possono avere come referente di progetto un pedagogista come me. Sono io stessa coadiutore dell'animale che è di mia proprietà ed è certificato da un veterinario. Per intervenire con i bambini, infatti, è importante che sia, non solo in perfetta salute psico-fisica, ma che si presti ad essere anipolato, sia favorevole al contatto e trasmetta serenità e positività.

Il progetto da me elaborato prevede sia attività individuali che di gruppo. Gli obiettivi primari riguardano un aumento dell'autostima dei partecipanti e che promuovano l'acquisizione di abilità sociali tra le quali il rispetto dei turni: il bambino imparerà ad attendere il proprio turno per poter intergire con il cucciolo ottenendo, così, la sua ricompensa per l'attesa. Inoltre, coinvolgendo i bambini a dare un premio all'animale ma anche ad accarezzarlo e giocare con lui, vengono resposabilizzati nel prendersi cura dell'altro. Questa è una delle ragioni per cui consiglio alle famiglie di fare crescere i figli con animali domestici. Nei casi in cui non fosse possibile possono acquisire esperienza e benefici grazie a laboratori come questo.

Questo progetto sarebbe dovuto iniziare due anni fa ma purtroppo a causa dell'emergenza covid non è stato possibile.

 

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